mercoledì 29 ottobre 2008

Il PASSATO È UNA TERRA STRANIERA di Daniele Vicari

(copertina dal web)

Forse chi conosce il libro IL PASSATO È UNA TERRA STRANIERA penserà che mi sono sbagliata a scrivere il titolo di questo post. Ci saranno poi anche quelli per i quali la nostra notizia non sarà una novità, soprattutto se hanno avuto l’opportunità di assistere alla presentazione del libro RAGIONEVOLI DUBBI di Gianrico Carofiglio (sito ufficiale) all’Università di Valencia due anni fa (potete leggere su questo LINK i post precedenti a riguardo). È stato a questa conferenza, dove lo scrittore ci svelò che questo suo giallo sarebbe diventato un film.

(locandina da internet)

Dopo due anni di attesa, il film, ambientato a Bari, Taranto e Barcellona (al posto di Valencia, come nel libro) arriva nei cinema italiani sotto la regia di Daniele Vicari. A quanto pare Gianrico Carofiglio non ha voluto trascurare nessun particolare del film e insieme a suo fratello, Francesco Carofiglio, si sono presi cura della sceneggiatura.

L’anteprima del film si è tenuta il 26 ottobre durante lo svolgimento della terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, dove fa parte del concorso insieme ad altri film italiani come L’UOMO CHE AMA di Maria Sole Tognazzi e che vede come protagonista Monica Bellucci. Ma sarà solo dal 31 ottobre che il pubblico italiano potrà trovarlo nei cinema.

Sembra che IL PASSATO È UNA TERRA STRANIERA sarà solo il primo dei libri di Gianrico Carofiglio sul grande e sul piccolo schermo, poiché con questo film sarebbe nata un’intensa collaborazione con la Fandango per fare una serie TV tratta da CACCIATORI NELLE TENEBRE, realizzato con il fratello Francesco, e poi un altro film partendo dal terzo romanzo della serie sull’avvocato Guerrieri, RAGIONEVOLI DUBBI.

Cogliamo l’occasione per riportarvi, oltre il trailer del film, il dietro le quinte (su questo sito) e un’INTERVISTA fatta da Repubblica.it al magistrato e scrittore barese, Gianrico Carofiglio.



Che ne dite, avete letto il libro? vorreste vedere il film?

martedì 28 ottobre 2008

"Le nozze di Figaro" a Riba-Roja del Turia


"Le nozze di Figaro" è un'opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart. È la prima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte.
La trama dell'opera è di fatto la continuazione di quella del Barbiere di Siviglia, portato alla fama dall'opera omonima di Gioachino Rossini.
Le nozze di Figaro, una delle più famose opere di Mozart, è la prima di una serie di felici collaborazioni tra Mozart e da Ponte, che ha portato alla creazione del "Don Giovanni" e "Così fan tutte".
L'opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d'Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, sulla quale cerca di imporre lo "ius primae noctis". La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L'opera è per Mozart un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell'epoca che da lì a poco saranno travolte nei fatti con la Rivoluzione francese.

La notizia interessante è che "Le nozze di Figaro" verrà rappresentata il 2 novembre alle 19:30 presso l'auditorio municipale di Riba-Roja del Turia. Per informazioni e prenotazioni telefonare al 961653777. Ricordiamo che l'opera è in lingua italiana con sottotitoli in spagnolo.

domenica 26 ottobre 2008

LA NOSTRA INVIATA SPECIALE VIP & ITALILANDIA

Già lo scorso anno scolastico, la nostra alunna GEMMA, che ora frequenta brillantemente il 2º di Nivel Básico, aveva dato prova del suo fiuto per i personaggi famosi e si era fatta immortalare con il suo idolo: Amedeo Carboni (clicca qui per rivedere il nostro post). Quest'anno scolastico non soltato ha ripetuto l'impresa con Carboni (eccone la prova!)

(foto di Gemma)

ma si è fatta fotografare anche con Andrea Boccelli (e sì... proprio lui!)


(foto di Gemma)

e con l'ultima nipote di Puccini!




(foto di Gemma)

Ringraziamo Gemma per la simpatia con la quale ci ha permesso di pubblicare le sue foto e speriamo che ce ne invii presto delle altre.


Però forse anche molti di voi hanno delle foto curiose sull'Italia (magari non proprio la tipica foto vicino alla Torre di Pisa...) e allora abbiamo pensato di aprire un concorso fotografico denominato


ITALILANDIA

Quindi, mandateci le immagini della "vostra Italia" a questo indirizzo di posta elettronica:

aggiungendoci anche un breve commento.

Le foto più originali saranno scelte da una commissione del dipartimento di italiano e pubblicate sul blog.
LE TRE FOTO MIGLIORI RICEVERANNO UN BEL PREMIO.
Per qualsiasi dubbio o chiarimento, rivolgetevi pure al/la vostr@ insegnante.

giovedì 23 ottobre 2008

VIENI A BALLARE IN PUGLIA

LA BIOGRAFIA: (secondo la sua scheda sul sito Caparezza.com) Michele Salvemini, in arte Caparezza nasce a Molfetta, in Puglia, nel 1973. Dopo gli inizi pieni "di frustrazione di non poter diventare il musicista più noto della sua città perché Molfetta aveva dato i natali al maestro Riccardo Muti, nonché allo storico Gaetano Salvemini.
La sua vita artistica si divide in due tronconi: “quando aveva i capelli corti” e “quando aveva i capelli lunghi”.
E infatti è solo da quando ha “i capelli lunghi” che ha pubblicato ben 4 dischi e chissà quanti altri ancora(!).
Egli è diventato noto in Italia per aver composto “Fuori dal Tunnel”, (il tormentone del 2004), che è stata composta come una feroce critica ad una comunità devota al divertimento che la adottò come inno trovandola, appunto.... divertente.
Evidentemente, cose come queste a Riccardo Muti non sono mai accadute.
Nel 2008 pubblicò il libro “Saghe Mentali” che divenne un caso letterario e il disco “Le dimensioni del mio Caos” che fu primo in classifica per ben 5 mesi.



E proprio da quest'ultimo album è tratto il singolo "Vieni a ballare in Puglia" nel quale, al ritmo della taranta e accompagnato da Al Bano (ebbene sì... proprio lui!), si lancia in una feroce critica contro lo sfruttamento del lavoro nero e degli immigrati, contro il traffico di droga e la disperata solitudine dei disoccupati o di quelli costretti a suicidarsi andando in fabbrica a morire avvelenati dall'inquinamento. Ne ha un po' per tutti. Il testo e il video sono accattivanti, ma vi invitiamo a leggere con attenzione anche il testo.






Vieni a ballare in Puglia

I delfini vanno a ballare sulle spiagge.
Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti.
Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento.
E tu dove vai a ballare?

RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia.
Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perchè può capitare che si stacchi e venga giù.
Ehy turista so che tu resti in questo posto italico. Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio.
Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio.
Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA.
Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa.
Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI*, chi ha lavorato ed è andato in coma. Fuma persino il Gargano*, con tutte quelle foreste accese.
Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese.
Dove quei furbi che fanno le imprese, no non badano a spese, pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese.
RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più.
Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia.
Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù.
E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica.
Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba.
Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli.
Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli.
Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati.
Mortificati, non ti rovineremo la gita. Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita.
RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più.
Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia dove ti aspetta il boia boia boia.
Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù.
O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via e subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te.

Ovviamente e -come abbiamo potuto constatare in classe- la Puglia non è solo questo e la canzone vuole essere un grido di protesta proprio per salvaguardare una regione molto bella.



(Le immagini sono dal web)

lunedì 20 ottobre 2008

Perché vi siete iscritti a un corso d’italiano?

Molto spesso, noi insegnanti di lingua straniera, ci chiediamo quale sia il motivo che spinge i nostri alunni a iscriversi a un corso di lingua. Per questo motivo quest’anno ho fatto una piccola inchiesta tra le cosiddette matricole*, ovvero i miei alunni di Básico 1.


Un gran numero di studenti affronta lo studio dell’italiano per arricchimento personale, per conoscere gente o realtà diverse (30%). Molti altri (27%), poi, vorrebbero visitare il Bel Paese** e poter comunicare in italiano e non solo a gesti o con parole in itagnolo***.


Ben un 30% sceglie di studiare la lingua di Dante per motivi professionali. E qui dobbiamo distinguere quelli che usano normalmente l’italiano nel loro lavoro (hostess, receptionist, ditte import-export), da quelli che ritengono che gli sarà utile o necessario nella professione futura.


Alcuni alunni che si iscrivono ai nostri corsi d’italiano (generalmente dal 2º corso di Básico in poi) hanno fatto un soggiorno di studio in Italia grazie a una borsa di studio Erasmus e vogliono migliorare la loro conoscenza dell’italiano. Invece altri studenti universitari molto previdenti, in Italia non ci sono ancora andati, ma hanno intenzione di farlo nei prossimi anni (5%).


Una buona ragione poi è quella sentimentale, probabilmente sempre gli stessi alunni vittime dell’Erasmus hanno incontrato la loro anima gemella in Italia. Quindi il 6% studia l’italiano per motivi affettivi o familiari (il padre, la madre, i nonni... sono italiani).


E infine non dimentichiamo i più colti, quelli che studiano la lingua per soddisfare degli interessi letterari o artistici. Ma credo che tutti i nostri alunni si sentano molto orgogliosi quando riescono a leggere il loro primo libro in italiano, anche se con un po’ di fatica all’inizio.


A questo punto non mi resta che rilanciare questa domanda ai lettori di Oblò (g): “E voi perché studiate l’italiano?”



*così vengono chiamati nel gergo militare o universitario i nuovi arrivati.

** per antonomasia ci si riferisce all’Italia.

*** misto di italiano e spagnolo

venerdì 17 ottobre 2008

SAVIANO SE NE VA?




Su questo blog abbiamo parlato spesso di Roberto Saviano (clicca qui per i nostri post precedenti), il giovane autore di "Gomorra", il libro che, se da una parte lo ha reso famoso, dall'altra lo ha obbligato a vivere sotto scorta per le minacce della Camorra.
E proprio dei giorni scorsi, è la scoperta che la Camorra aveva intenzione di uccidere lo scrittore e la sua scorta in un attentato prima del prossimo Natale.
A questo punto, Saviano ha detto: "Basta". Non ce la fa più a vivere sotto scorta, senza libertà e in definitiva come se fosse lui il criminale e non una delle poche voci che invece sono riuscite a squarciare il muro di omertà che ricopre le attività della Camorra.
Le sue parole hanno scosso gli italiani e li hanno obbligati a prendere coscienza della situazione paradossale e ormai al limite, nella quale è costretto a vivere Saviano, il quale se nelle ultime ore ha ricevuto la solidarietà di Salman Rushdie e la proposta della cittadinanza onoraria di Roma, vede anche come una parte della sua cittadina (Casal di Principe) dice: "Si doveva fare i fatti suoi"

ANDRO' via dall'Italia, almeno per un periodo e poi si vedrà..., Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido - oltre che indecente - rinunciare a se stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per quel che pensa, per come agisce, per come vive, per quel che è nella più intima delle fibre ma, in questo momento, non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere in questo modo, come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. 'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere. In uno stato di smarrimento e precarietà perenni che mi impedisce di pensare, di riflettere, di concentrarmi, quale che sia la cosa da fare. A volte mi sorprendo a pensare queste parole: rivoglio indietro la mia vita. Me le ripeto una a una, silenziosamente, tra me.

Oggi, se mi guardo alle spalle, vedo macerie e un tempo irrimediabilmente perduto che non posso più afferrare ma ricostruire soltanto se non vivrò più, come faccio ora, come un latitante in fuga. In cattività, guardato a vista dai carabinieri, rinchiuso in una cella, deve vivere Sandokan, Francesco Schiavone, il boss dei Casalesi. Se lo è meritato per la violenza, i veleni e la morte con cui ha innaffiato la Campania, ma qual è il mio delitto? Perché io devo vivere come un recluso, un lebbroso, nascosto alla vita, al mondo, agli uomini? Qual è la mia malattia, la mia infezione? Qual è la mia colpa? Ho voluto soltanto raccontare una storia, la storia della mia gente, della mia terra, le storie della sua umiliazione. Ero soddisfatto per averlo fatto e pensavo di aver meritato quella piccola felicità che ti regala la virtù sociale di essere approvato dai tuoi simili, dalla tua gente. Sono stato un ingenuo.
Nemmeno una casa, vogliono affittarmi a Napoli.


Nei video seguenti un documentario della trasmissione Matrix su Casal di Principe e il brano rap "Cappotto di legno" sulle minacce ricevute già tempo fa da Saviano.














Cosa ne pensate? Credete che Saviano se ne debba andare dall'Italia?
Diversi premi Nobel (Dario Fo, Günter Grass, Orhan Pamuk, Gorbaciov, Desmond Tutu e Rita Levi Montalcini) hanno lanciato un appello e una raccolta di firme per chiedere allo stato italiano la protezione e la sicurezza di Saviano. Potete firmare anche voi l'appello cliccando qui.
(foto e lettera di Saviano dal web)

giovedì 16 ottobre 2008

Film LA SCONOSCIUTA di Giuseppe Tornatore

(foto da internet)

In questi giorni, ai cinema Babel, potete trovare in proiezione il film La Sconosciuta di Giuseppe Tornatore.
L’esordio di questo regista siciliano, nato nel 1956, avviene nel 1986 con la regia di Il Camorrista. Film che racconta l’irresistibile ascesa, ma anche caduta, del “Professore del Vesuviano”, noto boss della camorra napoletana.

Ma parlare di Giuseppe Tornatore fa pensare subito al suo secondo film, Cinema Paradiso (1988) e a quel bambino (Salvatore soprannominato Totò) appassionato del cinematografo, che tenta invano di assistere di nascosto alle proiezioni private del prete e di rubare i pezzi tagliati dal proiezionista Alfredo. Questo film, ambientato in Sicilia e con lo sfondo musicale opera di Ennio e Andrea Morricone, è un commosso omaggio al cinema degli anni ’50: tra scene di baci tagliati dal parroco, sale con le sedie di legno e nuvole di fumo di sigaretta. La versione internazionale di questo film, Nuovo Cinema Paradiso (di 123 minuti, invece dei 155 della versione originale) ha vinto il Premio Speciale della Giuria del Festival di Cannes (1989) e l’Oscar a Miglior Film Straniero (1990).




Dopo Cinema Paradiso è arrivato, con più delusione che gioia da parte del pubblico, Stanno tutti bene (1990), ma le cose migliorano con Una pura formalità (1994), un giallo psicologico dove recitano Gerard Depardieu e Roman Polanski. A questi film sono seguiti: L’uomo delle stelle (1995), La leggenda del pianista sull’oceano (1998), che adatta al cinema il monologo Novecento di Alessandro Baricco e Malèna (2000).

Il film La Sconosciuta arriva in Spagna dopo due anni dall’uscita nelle sale italiane. È ispirato ad alcuni fatti di cronaca che riguardano la prostituzione di ragazze provenienti dall’Est d’Europa. Racconta la storia di Irena, una ragazza che arriva in Italia dall’Ucraina e che vive tra i fantasmi del suo passato e alla ricerca della riconquista di un pezzo della sua vita. Un thriller, dove si sovrappongono e intrecciano due piani temporali, e che è pieno di tensione e intriga.



Tra poco, in Italia, sarà proiettato il suo ultimo film che si trova ancora in fase di lavorazione. Una commedia intitolata Baaria – La porta del vento, recitata tra altri da Aldo Baglio, Giuseppe Fiorello e Raul Bova.

Guarda l'intervista a Giuseppe Tornatore sul suo nuovo film qui ++

martedì 14 ottobre 2008

Super Inviata Speciale



Oggi abbiamo il piacere di presentarvi Maria Jesús, la nostra Super Inviata Speciale. Molti di voi la conoscono perché già dall’anno scorso collabora con questo blog con dei post sul mondo musicale italiano di ieri e di oggi. Quest’anno poi ci riserverà delle sorprese, per cui la sua sezione la potremmo chiamare “Non solo musica”. Di Maria Jesús possiamo dire che è molto simpatica, preparata, intraprendente e molte altre cose, tutte positive; non staremo però qui a svelare tutta la sua biografia, ma vogliamo solo aggiungere che Maria Jesús è stata alunna di questa scuola e ne siamo orgogliosi. Speriamo che in futuro (iniziando da quest’anno) altri allievi di italiano vogliano seguire le orme della nostra Super Inviata Speciale.

martedì 7 ottobre 2008

I TRONISTI NELLO ZINGARELLI

«Adsl», «tronista», «cinepanettone», «Youtube» sono solo alcuni dei nuovi termini accolti tra le oltre 140.000 voci dell'edizione 2009 dello storico vocabolario Zingarelli.
Sfogliare il dizionario, è come aprire una finestra sull’Italia e osservare attraverso le parole il «paesaggio» che cambia. E la tv ed il cinema sono le fonti dalle quali nasce un numero elevato di neologismi come: «Tafazzi»
o ancora: il termine «tronista»,
cioè il «belloccio» nato nella trasmissione di Maria De Filippi che è stato adottato dal gergo giornalistico per definire «chi partecipa stando seduto su un trono al centro dell’attenzione». Sempre dalla Tv derivano termini come «gossipparo» (nel gergo giornalistico, chi raccoglie e diffonde pettegolezzi su personaggi noti); «paparazzare» (fotografare a scopo scandalistico personaggi famosi). Mentre dal cinema arriva «cinepanettone» con cui i critici cinematografici identificano i film commerciali natalizi dei fratelli Vanzina.


Scatti di cronaca e di «politichese» sono neologismi come «black bloc», «indecisionismo», «indultare», «ostalgia» (rimpianto delle popolazione dell’Est europeo per alcuni aspetti dei regimi comunisti) e «Onlus» (Organizzazioni senza scopo di lucro).
Lo Zingarelli 2009 è ricco anche di neologismi legati alle nuove tecnologie, entrati nel lessico comune: dal «tom tom» alla generazione «You tube», e poi «Second Life», «smartphone», «webmail» e «Adsl». Anglismi di tutti i giorni sono diventati «bodyguard», «phone center», «babyparking» e «gate».
E si ritagliano il loro spazio nella società di tutti i giorni «ecopass» e «photored» (tanto odiati dagli automobilisti italiani).

Sdoganati dallo Zingarelli 2009 anche i termini gergali «cacchiata» (stupidaggine) e «pisciasotto» (vigliacco).
Il calcio ha regalato all’italiano la «rabona», con il significato di tiro effettuato incrociando la gamba di battuta dietro quella d’appoggio, per velocizzare l’azione.

Dal linguaggio giovanile arrivano, invece, le sigle «dj» e «vj», «community», «skate», «anime» (i cartoon giapponesi), «transformer» (il giocattolo protagonista anche di un film).

Questi termini sono evidentemente "nuovi" anche per gli stessi italiani, ma quali di questi conoscevate già e quali sono invece (anche al di fuori di questa lista) le parole della lingua italiana che vi hanno colpito di più? Per esempio, è un classico ormai che molti degli alunni del primo anno trovino "stravaganti" parole come LORO, COGNATO, BURRO e ACCAPPATOIO (solo per dirne qualcuna!).
Sarebbe interessante sapere quali sono le vostre "esperienze" di apprendimento con il lessico italiano.

(Foto dal web. Notizia adattata da Il Corriere della sera)

domenica 5 ottobre 2008

Sophia Loren sarà la madre di Fellini (????)

"Sophia Loren mostra alle colleghe più giovani perchè è ancora lei la protagonista": con questo titolo il Daily Mail commenta una foto dell'attrice italiana, 74 anni, in splendida forma, scattata all'uscita del ristorante Cipriani, ritrovo per vip a Mayfair nel cuore di Londra. Fa eco l'Evening Standard: "Sophia ancora magnifica a 74 anni". Loren è a Londra per le prove del film musicale Nine, sulla vita di Federico Fellini. Sofia, che interpreterà la madre del regista di Amarcord, ha cenato con Kate Hudson e Fergie, la cantante dei Black Eyed Peas nonchè Judi Dench, Marion Cottilard e il produttore Harvey Goldstein. Del cast fanno parte anche Nicole Kidman, Daniel Day-Lewis e Penelope Cruz. La regia della pellicola, tratta da una pièce teatrale, è di Bob Marshall (Master Photo Milano)
(da Repubblica.it)

giovedì 2 ottobre 2008

SE NE DICON DI PAROLE

A proposito di pronomi.... Il titolo di uno dei "tormentoni" estivi è stato proprio un brano che ne ha ben due:
SE NE DICON DI PAROLE
di Giuliano Palma & The Blue Beaters, un gruppo che all'inizio riarrangiava "cover", cioè riprendeva canzoni di altri artisti. Quest'estate, invece, con il singolo SE NE DICON DI PAROLE, che fa parte dell'album "Boogaloo" (genere di musica latina molto popolare alla fine degli anni ’60 negli Stati Uniti, fusione tra r&b americano, soul e mambo) hanno stupito tutti con un brano inedito di grande presa sul pubblico.
Vi proponiamo il video e il testo dal quale abbiamo tolto qualche parola che, se volete, potete trovare alla fine del post.
Buon ascolto e buon lavoro.

Se ne dicon di parole
.......................... come quando piove
del silenzio che ....................... poi
resta l'eco dentro noi
Se ne dicon di parole
sono .................... di rancore
come artigli di avvoltoi
fredde lame di ....................
Queste parentesi del cuore
sono segreti chiusi in te
tra i ..................... e le emozioni io scelgo te
ogni respiro quanto vale
non si sa piu' a chi chiedere
tra la realta' e l'illusione io scelgo te
Se ne dicon di parole
non .................. neanche immaginare
sono una pubblicita:'cartoline di citta'
Se ne dicon di parole
tante che ................ puoi buttare
figlie dell'........................sono lacrime a meta'
Queste parentesi del cuore
sono segreti chiusi in te
tra i .......................... e le emozioni io scelgo te
ogni respiro quanto vale
non si sa piu' a chi chiedere
tra la realta' e l'illusione io scelgo te
L'amore ha sempre ragione....L'amore ha sempre ragione....
Ogni respiro quanto vale
non si sa piu' a chi chiedere
tra la realta' e l'illusione io scelgo te
Se ne dicon di parole
...




gocce, c'è, schegge, rasoi, rimpianti, puoi, ne, aridità, rimpianti

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